Bruciori di stomaco: come ridurli e quale aloe usare?

Cari amici,

il disagio che avvertiamo come un senso di acidità a livello gastro-esofageo, e che siamo abituati a chiamare “bruciore di stomaco”, ci può colpire in svariati momenti per differenti ragioni.

A volte per abitudini scorrette o per comportamenti poco salutari, altre volte a causa di alti livelli di stress piuttosto che per squilibri emotivi.

L’ Aloe vera è uno degli elementi naturali più indicati per gestire il problema dell’iperacidità e del bruciore di stomaco.

Dopo aver conosciuto a fondo le qualità dell’aloe – lenitiva non solo sulla pelle, ma anche sulle mucose – abbiamo constatato da esperienza diretta quanto il gel di Aloe vera eserciti un’azione protettiva sulle pareti dello stomaco e dell’esofago.

La naturale presenza di polisaccaridi aiuta, infatti, a cicatrizzare e ricostruire le mucose formando un film protettivo in grado di difendere i tessuti dai succhi gastrici e dagli agenti irritanti.

Il vantaggio dell’utilizzo del frullato fresco a base di gel di Aloe vera è rappresentato dal fatto che, grazie a un’assunzione continuativa o per un periodo prolungato, offre alle muscose gastriche una protezione di lunga durata.

Una volta ripristinate le condizioni ottimali dell’apparato gastro-intestinale, questo è in grado di funzionare meglio risultando più difficilmente attaccabile dalle sostanze acide.

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Chiara Dester

Spinta dall'entusiasmo di mio padre Giuseppe, ho continuato il suo progetto di divulgazione delle incredibili proprietà dell' Aloe.

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Annullato regolamento Ue su Aloe e suoi estratti

Con la sentenza del 13 novembre la Corte di Giustizia europea ha accolto il ricorso delle aziende del settore annullando il regolamento (UE) 2021/468, che prevedeva il divieto di commercializzazione di aloe e dei suoi preparati.

Il veto si riferiva all’utilizzo di preparazioni a base di foglie di Aloe contenenti derivati dell’idrossiantracene ( aloe-emodina, emodina, aloina A aloina B), sostanze naturali presenti anche in diverse specie vegetali, e in alcuni tipi di frutta e verdura.
Gli studi presentati dalle associazioni di categoria hanno dimostrato che il parere sulla tossicità di questi composti non è reale: le relazioni scientifiche hanno smentito le conclusioni dell’EFSA, confermando l’assenza di nocività di questi componenti attivi e, anzi, suffragando la sicurezza e l’efficacia di una pianta medicinale impiegata da millenni.
Questo risultato rassicura i consumatori, che avrebbero potuto essere spaventati da un divieto ingiustificato.
Ringraziamo i nostri clienti che, a fronte di un regolamento che avrebbe potuto penalizzare quarant’anni di lavoro professionale e coscienzioso, hanno continuato a supportare la nostra credibilità e competenza ponendo solida stima e risoluta fiducia nel nostro operato.